domenica 24 settembre 2017

La Cina cambia le regole del gioco acquistando petrolio con lo yuan garantito dall’oro


Gli investitori professionali pensano che in Asia il petrodollaro avrà terminato il suo ciclo nel giro di 10 anni.


US dollar vs Chinese Renminbi

Libera traduzione di un editoriale pubblicato il 5 settembre 2017 su Goldbroker, https://goldbroker.com/news/game-changer-china-to-buy-oil-with-gold-backed-yuan-1183. L’articolo si rifà alle analisi sullo stesso tema pubblicate da Jim Rogers su ‘Russia insider’, vedi http://russia-insider.com/en/politics/petrodollar-end-looming-china-allies-dump-it-oil-trading-jim-rogers/ri20961.

Con una accelerazione impressionante negli ultimi anni la Cina ha accumulato tonnellate su tonnellate di oro fisico nei suoi forzieri di Shanghai (SGE – Shanghai Gold Exchange), HongKong (HKGE – HongKong Gold Exchange) e PBOC – People’s Bank of China. A chi si chiedeva la ragione di questa corsa frenetica al lingotto, appare oggi più che mai evidente la risposta: la Cina si sta preparando a sostituire il dollaro con il renminbi (yuan) come moneta di riferimento mondiale e sta rinforzando l’immagine di solidità della sua valuta usando l’oro come pilastro di sostegno. Si stima che a luglio 2017 le riserve di oro fisico detenute dalla Cina abbiano superato le 20.000 tonnellate, di cui 4.000 conservate nella casseforti della Banca Centrale PBOC.

La Cina è già la prima potenza manifatturiera del mondo e lo yuan sta gradualmente sostituendo il dollaro come valuta di scambio. Il Venezuela ha smesso di accettare dollari per il suo petrolio e sta perseguendo un nuovo sistema di pagamento internazionale con la creazione di un paniere di valute (yuan, rublo, yen, euro, rupia) per liberarsi dei legami con il dollaro. Inoltre, i contratti di fornitura diretta di gas fra Russia e Cina, o quello fra Qatar e Cina non sono certo denominati in dollari USA. Viste inoltre le attuali tensioni fra Iran e Corea del Nord con gli USA, la comparsa di una moneta di scambio internazionale alternativa al dollaro e non soggetta al controllo della FED (Federal Reserve System) può rappresentare la via di uscita principale dall’embargo.

Invece di perdere tempo allo specchio a cotonarsi la bionda chioma, l’inquilino pro tempore della Casa Bianca – mi rifiuto di chiamarlo Presidente - farebbe bene a preoccuparsi di come il mondo vada avanti anche senza i suoi tweets e del declino degli Stati Uniti come potenza di riferimento globale. Altro che ‘America first’!

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La rivista Nikkei Asia riporta che il primo importatore di petrolio al mondo, la Cina, si sta preparando a lanciare un contratto di futures sul grezzo denominato in yuan e convertibile in oro, creando potenzialmente il più importante mercato di riferimento dell’Asia e permettendo ai paesi esportatori di olio di aggirare ogni riferimento a transazioni denominate in dollari USA con l’uso dello yuan come moneta di scambio.

I futures sul grezzo saranno il primo contratto di beni primari di consumo in Cina aperto a fondi di investimento esteri, società mercantili, e compagnie petrolifere. Secondo Nikkei Asia, il superamento del commercio con prezzi in dollari potrebbe permettere a paesi esportatori di grezzo come la Russia e l’Iran, per esempio, di evitare le sanzioni USA usando lo yuan come moneta di scambio. Per rendere il contratto in yuan più attraente, la Cina ha in programma di rendere lo yuan pienamente convertibile in oro alle Borse di Shanghai e HongKong.

Il mese scorso, la Borsa Furtures di Shanghai e la sua controllata INE, Shanghai International Energy Exchange, hanno completato con successo quattro test di fattibilità in uno scenario di produzione per i futures sul grezzo, mentre la Borsa continua con i suoi lavori di preparazione per iscrivere a quotazione i futures sul grezzo, puntando al loro lancio per la fine dell’anno corrente.

“Le regole del gioco nel mercato globale del petrolio possono cambiare in maniera radicale,” ha dichiarato Luke Gromen, fondatore dellla società USA di ricerche macro-economiche FFTT in una intervista a Nikkei Asia Review.

E’ vero, le regole stanno cambiando. Benvenuti ad un mondo veramente multi-polare, in cui le nazioni non debbono più essere impastoiate da legami col dollaro.

In una nota del 30 agosto, Tinker ha detto che il fissare il prezzo dei beni in yuan – congiuntamente al programma della Borsa di HongKong di vendere contratti di oro fisico determinati nella stessa valuta – creerà un sistema in cui i paesi potranno eludere il sistema bancario degli USA. Secondo Tinker, “chi accetta il pagamento del petrolio o del gas in yuan, che si tratti della Russia o dell’Arabia Saudita o non importa qualsiasi altro paese, non deve preoccuparsi di avere in cassa una quantità eccessiva di yuan, perché possono semplicemente ritornarli convertendoli in oro.”
“Ci stiamo muovendo verso un mondo multipolare

Allacciate le cinture, si parte!

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