venerdì 23 dicembre 2016

Queste 5 tendenze guidano l’innovazione nel settore auto

Secondo uno studio della società di consulenza gestionale McKinsey, l’industria motoristica si trova di fronte ad un cambiamento epocale. A parte l’innovazione tecnologica, il ruolo che stanno giocando i fornitori cambierà profondamente il settore.


Questo articolo di Christoph Hammerschmidt è apparso il 9 marzo 2015 su EE Times Europe, http://www.electronics-eetimes.com/news/these-five-trends-drive-automotive-innovation/page/0/1

Il rapporto prende come riferimento il mercato statunitense, ma le conclusioni si applicano al mercato globale.

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lunedì 5 dicembre 2016

Auto elettrica: percorrenza e mercato di massa

Qual’è la percorrenza minima richiesta affinché l’auto elettrica diventi un prodotto di massa?


Libera traduzione di un articolo pubblicato il 9 settembre 2016 sulla rivista online Green Car Report da John Voelcker, uno dei massimi esperti di mobilità verde.

L'articolo fa riferimento al mercato nordamericano, ma l’argomento è di attualità per tutta l'industria automobilistica, impegnata a sviluppare nuove tecnologie di mobilità sostenibile. Le conclusioni dell’indagine condotta da GCR negli USA si possono applicare in genere al mercato globale, fatte le debite considerazioni.

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giovedì 1 dicembre 2016

La ragione n. 1 per NON vivere in Italia

Libera traduzione dell'articolo di Silvia Marchetti apparso in inglese su OZY il 29 novembre 2016, http://www.ozy.com/acumen/the-no-1-reason-not-to-live-in-italy/74106

OZY è un sito americano di notizie online. Non è un semplice raccoglitore di informazioni su quello che succede nel mondo ogni giorno; la sua missione è piuttosto di anticipare oggi le tendenze in cui la società globale, – persone, luoghi, costumi, tecnologia, ...- si troverà domani. Il sito è visitato ogni mese da 20 milioni di lettori ed ha partner editoriali di tutto rispetto, incluso NPR, CNN, USA TODAY, Huffington Post, PBS NewsHour, MSN e Axel Springer.


Dal momento del suo lancio, più di 200 storie pubblicate da OZY sono uscite con un anticipo da 3 a 6 mesi prima che la stessa notizia venisse ripresa globalmente dalla stampa nazionale ed estera.

Silvia Marchetti, 30, è una bravissima giornalista di base a Roma. Ha vissuto la maggior parte della sua vita all'estero e ha frequentato l’American School a Ginevra, Mosca, Jakarta e Roma. Si è laureata in Lingue e letterature straniere all'Università di Roma, ha un master in giornalismo e dal 2006 è giornalista professionista iscritta all'ordine. Scrive correntemente in inglese, francese e italiano per giornali e riviste italiane e straniere. I suoi articoli riflettono la sua passione per l’Italia e spaziano dalla politica all'economia, dal costume all'arte alla società.


Per quanto riguarda il contenuto dell’articolo, sono d’accordo sull’analisi fatta dalla Marchetti dei noti rischi di disastri naturali che affliggono l’Italia – e chi non sarebbe d’accordo? -, ma dissento fortemente sulle posizioni scontate e parassitarie di Legambiente e di Federconsumatori. Inoltre, il tono generale dell’esposizione a me rievoca le parole di Nanni Moretti in “Bianca” quando parla della Sachertorte: “Continuiamo così ... facciamoci del male.”

L’articolo espone una una situazione di fatto, ma la conclusione è, se non altro, opinabile. Non tocca a me trovare gli argomenti per ribattere e convincere la pubblica opinione estera a venire in Italia e risiederci. Ci pensa già la facondia toscana del nostro Presidente del Consiglio, assistito dalla sua corte di algidi e leggiadri ministri(e). Con quale successo non è dato sapere.

Vorrei inoltre far presente che ogni volta che un automobilista, italiano o straniero, si reca presso un'area di servizio per fare il pieno, lascia alla pompa 11 centesimi di euro al litro per finanziare la ricostruzione delle aree devastate da eventi sismici negli ultimi decenni:

  • 1968 terremoto del Belice, magnitudo 6,4 
  • 1976 terremoto del Friuli, magn. 6,4 
  • 1980 terremoto dell'Irpinia, magn. 6,5 
  • 1997 terremoto Umbria e Marche, magn. 6,1 
  • 2002 terremoto Puglia e Molise, magn. 5,8 
  • 2009 terremoto dell'Abruzzo, magn. 5,9 
  • 2012 terremoto dell'Emilia-Romagna, magn. 5,9 
  • 2017 terremoto alto Lazio, magn. 6,5
Secondo uno studio di CGIA Mestre (Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato), ogni anno gli automobilisti versano nelle casse dell'erario circa 4 miliardi di euro a titolo di aiuti alle ricostruzioni. In valori correnti attualizzati al 2014, quindi prima dell'ultimo sisma che ha distrutto Amatrice, il totale dei costi dei disastri causati dai terremoti era stimato in 121,6 miliardi di euro. Il gettito accertato per il versamento dell'accisa era di 261 miliardi. All'appello mancano 139,4 miliardi. Domanda: quanti di questi miliardi sono stati effettivamente impiegati per realizzare interventi di prevenzione nelle zone a più alto rischio sismico? Risposta: zero, sono soldi impiegati per altre finalità di spesa corrente.

Per chiudere sul tema delle accise, pur se il prelievo ai fini di ricostruzione di aree devastate può essere in parte giustificabile, non si vede perché a distanza di quasi un secolo, lo stato debba vessare l'auomobilista contribuente con accise totalmente anacronistiche (si risale ai tempi del Fascio) ed improprie:
  • guerra in Abissinia del 1935 
  • crisi di Suez del 1956 
  • disastro del Vajont del 1963 
  • alluvione di Firenze del 1966 
  • rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (!!!) del 2004
La riforma della Costituzione è senz'altro importante, ma il nostro governo dovrebbe trovare anche il tempo per ripulire il sistema fiscale cancellando gabelle vessatorie, ridicole e utili solo a svuotare le tasche degli italiani.